UNA STORIA A PUNTATE DI RICORDI E MISTERI.
Il "bottino di Lima" è il più leggendario dei tesori perduti http://it.wikipedia.org/wiki/Tesoro_dell'Isola_del_Cocco

lunedì 20 gennaio 2014

2. LA LUNGA OMBRA



INTRO: Roger McGuinn - Drunken sailor (free download)


Ci eravamo conosciuti anni prima, una sera di vento e nuvole veloci.
Appena sceso dal treno, reduce da una visita a quella che mio malgrado era e sarebbe rimasta solo un'amica, ero entrato in quel bar stanco ed affamato. Mi ero attaccato al bancone come se si trattasse di una zattera di salvataggio e avevo preteso un panino e una birra.
Insensibile a tutto quello che mi circondava desideravo solo finire di mangiare per poi, una volta a casa, buttarmi a letto e non pensare più a niente.

D'un tratto una coppia di ragazzi seduta ad uno dei tavolini aveva preso a litigare. Una tipica lite tra innamorati: accuse, domande pressanti, silenzi rabbiosi e risposte taglienti. Il tono delle voci si era alzato, un pugno si era abbattuto sul tavolino.
Avevo creduto ad un intervento del barista, che aveva invece continuato a farsi espressamente gli affari propri, sperando che quel fuoco si fosse acceso sulla paglia. Mi ero guardato intorno per la prima volta da quando avevo messo piede lì dentro per notare come tutti gli altri avventori stessero facendo altrettanto.
Tutti, tranne lui.
Sedeva in disparte e beveva un bicchiere di rosso.
Di primo acchito, dai vestiti trasandati, dal cappello di lana, lo avevo creduto un clochard. Poi avevo colto il suo sguardo: calmo, antico, bruciato dal sole di una vita in cui doveva averne viste di cotte e di crude.
Seguiva il litigio da spettatore attento, come al cinema. Avevo fatto lo stesso finché la ragazza non era uscita correndo, inseguita dal giovane e dal barista che non aveva riscosso il conto.
Allora lui aveva guardato me  e io avevo abbassato istintivamente gli occhi. Mi stava ancora guardando quando li avevo rialzati.
Sorseggiato tutto il vino, si era avvicinato al bancone e mi aveva rivolto la parola con quella sua voce indimenticabile.
"Questo è molto più che un bar: con un buon bicchiere di Porto spesso ti servono una storia e, perlomeno alla mia età, non si può davvero chiedere di più... Ma lasciamo la filosofia a chi non si vuole sporcare le mani".

Mentre la sua ultima storia langue tra mille pause che non riesco a scalfire, ripercorro quei momenti e penso a quanto, a volte, il destino si nasconda negli incontri più impensabili.
Ormai la notte si è fatta largo e riempie ogni pertugio, fuori e dentro questa stanza.
"Era tutto deciso. Saremmo partiti da lì a un paio d'ore. La barca era ormeggiata in porto, un sei metri a vela con lo scafo di legno: una meraviglia per gli occhi e ancor di più per le mie mani di marinaio. Avevo appena finito di rifornire la cambusa: c'era tutto il necessario per qualche settimana di navigazione. Ritornai allo chalet sulla spiaggia con il sole che si spegneva nell'oceano. Prima di aprire la porta guardai la mia ombra lunga proiettata sulla sabbia fine: avrei mai rivisto quel posto sospeso nel tempo? Forse no, ma stava per cominciare una nuova avventura e avrei avuto lei a fianco, quindi, potevo dimenticarmi serenamente di tutto il resto.
Poi aprii la porta. Capii subito che lei non c'era più e che, andandosene così, mi aveva voluto sputare in faccia il fatto che, in fondo, lei non c'era mai stata. Era stata tutta un'illusione."

"Dove eravate diretti?"
Le sue parole sono bolle d'aria che riemergono dal fondo di un oceano nero.
"Non ho più molto tempo. Ma forse è giusto che tu sappia come tutto è cominciato. Forse ho il dovere di iniziare dal principio. Per te e per me, per riempire il vuoto che precede il nulla."
I suoi occhi sono spenti, adesso. Niente a che vedere con quelli che mi bruciavano la pelle quella notte di anni fa.
"Come l'hai conosciuta?"
Sorride amaro.
"C'è stato un periodo della mia vita di cui non ti ho mai parlato, in cui ho desiderato più d'ogni altra cosa di essere ricco. Dopo una vita piena di emozioni forti ed ingrate, volevo potermi sedere in una veranda sul mare con una birra in mano senza dover pensare a niente di materiale. Volevo poter scegliere di non provare niente se non il gusto di godermi il momento. Naturalmente non sapevo da dove cominciare e soprattutto non avevo un capitale da investire o da impiegare. Mi trovavo in Florida e vedevo tutti i giorni fior di miliardari ostentare la loro ricchezza davanti a quelli come me. Decisi di studiarli meglio.
Un amico salpava per portare turisti alle Key Islands, dove i ricchi americani possiedono incredibili ville sui resti di quelle dei negrieri. Quando approdammo, capii subito di essere nel posto giusto, quello in cui i soldi non fanno niente per nascondersi. Mi trovai un lavoro da guardiano in una villa da trenta stanze. Passavo le giornate a pensare, a guardare i gesti di quelle persone così lontane da me, a cercare di capire. Mi feci amico un vecchio maggiordomo indigeno che serviva quella famiglia da quando era un ragazzo e alla fine mi confidai e gli chiesi: "Come si fa? come si fa a diventare come loro?" Lui mi guardò negli occhi e mi disse ridendo : "Si arraffa finché nessuno ha più interesse a sbatterti dentro".


Quando non ero di servizio frequentavo un bar vicino alla spiaggia. Una sera che avevo bevuto più del solito vidi una ragazza, da sola, al bancone. Piangeva. Quando mi feci avanti notai i suoi occhi grandi, il corpo da ballerina leggero, ma forte. Mi disse che era stata appena abbandonata dal suo amante facoltoso e io le credetti.  A quante delle sue storie ho creduto senza battere ciglio... Quella sera la consolai nell'unico modo in cui gli uomini come me riescono. Il giorno dopo le proposi di prenderci uno chalet in affitto vicino al mare. Accettò e rinunciai così alla mia stanzetta da servitore nella villa. Passammo giorni impetuosi, da amanti veri. O almeno questo è quello che credevo. Poi lei mi chiese perché fossi venuto sull'isola e io le dissi la verità. I suoi occhi brillarono.
Mi baciò e mi disse: "Io ti aiuterò. Insieme, ce la faremo". 

                                              continua il 27/1/2014 qui e su Radiostile.it 



Outro: Marinoni e Roncarolo con Padovan - Cold Flowers (free download) 

Foto: Pixabay.com
Musica: Freemusicarchive.org
Disegni: Giovanni Marsili giovannimarsili84@gmail.com 

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