UNA STORIA A PUNTATE DI RICORDI E MISTERI.
Il "bottino di Lima" è il più leggendario dei tesori perduti http://it.wikipedia.org/wiki/Tesoro_dell'Isola_del_Cocco

lunedì 10 febbraio 2014

5. SEGNI



INTRO: _ghost - Lullaby (free download)


Non avrei voluto separarmi da quella storia assurda, ma la luce del giorno mi ha riportato alla mente che ho un vita, là fuori.
Mentre ripercorro all'inverso la strada che ieri sera mi ha visto passare curioso e pensieroso, mi chiedo perché una parte di me si è lasciata suggestionare in questo modo. E' solo il delirio di un vecchio ancorato ai ricordi di una vita che è stata un tempo o che è  forse solo immaginata.
Perché allora stasera tornerò in quelle tre stanze umide ad ascoltare il resto?
Ho la presunzione di conoscerlo, ecco perché. Fino a oggi non mi era mai parso fuori di sé. Fino a oggi le sue storie hanno sempre avuto radici per terra.
E poi... quel segno che si porta addosso: il solo pensiero mi accappona la pelle.
Certo, magari se lo è fatto da solo in un momento di ... Ma io non ci credo o, quantomeno, quello che credo non mi basta.

Prima di andare in ufficio entro in un bar. Mai più di adesso credo di aver bisogno di caffeina a snebbiarmi la mente. Mi sorprendo a fissare la mia immagine nella specchiera dietro il bancone: quasi non mi riconosco, ho la faccia spenta e la mente altrove.
La prima cosa che faccio una volta in ufficio è andare in bagno per sciacquarmi la faccia. Una volta, due volte, tre volte. Mentre mi asciugo con calma mi cade l'occhio su una piccola macchia sopra il taschino della camicia. Nello stesso momento, lì sotto sento un pizzicore. Mi sbottono e tasto la pelle con le dita. Una minuscola chiazza di sangue. Potrebbe essere stata qualunque cosa, un foruncolo, ma... la mia mente va diretta a quei segni sul petto di Barbanera. Inizio a sudare freddo, poi mi scuoto: ho dormito troppo poco e quell'ambiente lugubre mi ha davvero troppo suggestionato.

Il lavoro mi scorre addosso, scivola via e si condensa dentro pixel neri come la pece. Le voci al telefono provengono da un mondo lontano, dimenticato, di cui posso quasi sentire il fetore della decomposizione. Loro non sanno, non hanno avuto esperienza, non sono stati esposti al contagio della suggestione: continuano per questo a occuparsi di una realtà talmente oggettiva da sembrare, quella sì, artefatta.


Pranzo da solo, non saprei di cosa parlare con i colleghi e nemmeno giustificare il mio silenzio assorto.

Prima di uscire dall'ufficio un quarto d'ora prima di quando dovrei, ripasso dal bagno. Le macchie di sangue sulla camicia sono due. Mi scaravento in strada. C'è solo un posto dove posso andare per poter tenere a bada i pensieri folli: casa sua.
disegni Giovanni Marsili

Mi accorgo subito che ha bevuto, perché in qualche modo sembra più calmo. Non riesco a trattenermi.
"Parlami di quei segni sul petto. Di che malattia si tratta? è contagiosa? perché non mi hai detto niente?"
Se c'era una briciola di serenità nel suo sguardo, ora non c'è più. Per rispondere alla sua occhiata interrogativa, apro la camicia e gli mostro i miei segni, le tracce di sangue.
"Non avrei dovuto raccontarti questa storia"
"Arriviamo al punto, per favore"
"Non lo so"
"Cos'è che non sai?"
"Non so di cosa si tratta, ma non è certo una malattia tropicale. E' un fuoco che ti brucia, da dentro"
"E come spieghi che io abbia questi?"
Faccio per aprire la camicia e scopro una macchia di sangue grande come la mia mano. Con gesti disperati la apro, un bottone vola via a nascondersi sotto la poltrona. Con la mano rimuovo il sangue: sotto, trovo dieci, venti ferite minuscole.
Se lo potessi ferire con lo sguardo lo farei, ma prima ancora che prevalgano confusi pensieri di vendetta, scappo verso l'ospedale.

CONTINUA IL 17/2 QUI E SU RADIOSTILE.IT

OUTRO: Psychadelik Pedestrian - Druids march (free download)



Foto: Pixabay.com
Musica: Freemusicarchive.org
Disegni: Giovanni Marsili giovannimarsili84@gmail.com 

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